Dall’ultima relazione EURES sulle carenze e le eccedenze di manodopera si evince chiaramente che quasi la metà delle professioni che risultano essere interessate da una carenza di personale appartiene al settore dell’edilizia. Mancano, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, saldatori, idraulici, elettricisti, gettatori di calcestruzzo, posatori di pavimenti, piastrellisti, intonacatori e dipintori.
Perché l’edilizia è in fondo alla lista delle potenziali scelte professionali?
Una delle ragioni più significative, evidenziate anche nella relazione, risiede nella scarsa attrattività del settore, soprattutto dal punto di vista dei giovani. Il lavoro nell’edilizia è spesso descritto come noioso e potenzialmente pericoloso, con una componente preponderante di lavoro fisico che è insita nel tipo di mansioni.
Tale percezione potrebbe spiegare anche perché il livello di occupazione femminile nell’edilizia, che non supera il 15%, rimane relativamente basso rispetto ad altri settori.
Inoltre, l’edilizia è spesso considerata un settore instabile, in cui la maggior parte del lavoro viene svolto in subappalto o da liberi professionisti, cosa che spesso si traduce in alti livelli di occupazione temporanea e mobile. Tali caratteristiche possono scoraggiare chi predilige la stabilità del posto di lavoro.
L’edilizia, uno dei percorsi professionali più sensati da intraprendere
Innanzitutto, le transizioni digitali e verdi stanno trasformando il settore. La necessità di nuove infrastrutture, quali parchi solari ed eolici, e l’adattamento delle strutture immobiliari esistenti alle nuove esigenze in materia di energia fanno nascere senza sosta nuove specializzazioni. Di conseguenza, il mercato del lavoro nel settore edile è dinamico, ricco di opportunità e con retribuzioni che possono essere molto competitive.
Per la maggior parte, i posti di lavoro nel settore sono più sicuri anche grazie al fatto che sono meno a rischio di essere resi obsoleti dall’IA e dall’automazione, in quanto richiedono un elevato livello di manualità, di adattabilità nonché di capacità decisionali e di risoluzione dei problemi, di cui l’IA semplicemente non è in grado di farsi carico.
Il settore sta inoltre affrontando la questione dell’equilibrio di genere. Iniziative come il progetto «Women Can Build», finanziato dall’UE, hanno compiuto notevoli progressi nel lavoro inteso a mappare gli approcci inclusivi di genere e a sfatare il pregiudizio che l’edilizia non possa essere «a misura di donna».
Lavorare nell’edilizia può essere molto gratificante anche per altre ragioni. Il lavoro di squadra, per esempio, lo caratterizza più di ogni altro, in quanto le varie fasi dei progetti di costruzione sono in gran parte interdipendenti. Si formano in tal modo relazioni solide che favoriscono il senso di appartenenza.
Infine, ma non da ultimo, una caratteristica dell’edilizia è che permette di vedere fin da subito il risultato del proprio lavoro, un fattore che può essere estremamente motivante e gratificante.
Approfondimenti sui motivi per prendere in considerazione un percorso professionale in un settore specializzato sono disponibili qui.
Link correlati
Perché dovresti prendere in considerazione un mestiere artigianale?
Costruire la propria carriera: come ottenere il tuo primo impiego nel settore edile
Patto per le competenze per l’edilizia
Per saperne di più
Trova consulenti EURES
Vita e lavoro nei paesi EURES
Banca dati EURES delle offerte di impiego
Servizi EURES per i datori di lavoro
Calendario degli eventi EURES
Prossimi eventi online
EURES su Facebook
EURES su X
EURES su LinkedIn
EURES su Instagram
Dettagli
- Data di pubblicazione
- 21 giugno 2024
- Autori
- Autorità europea del lavoro | Direzione generale per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione
- Temi
- Affari/imprenditorialità
- Notizie sul mercato del lavoro/notizie sulla mobilità
- Gioventù
- Sezioni correlate
- Settore
- Construction