
Se hai sostenuto un colloquio di lavoro negli ultimi cinque anni, con ogni probabilità almeno uno si sarà svolto in modo virtuale. Il processo appare semplice e conveniente: sei seduto comodamente a casa tua, non ci sono costi per gli spostamenti, né tempi di percorrenza da considerare e non servono accorgimenti logistici particolari. Facile per tutti, vero?
Non proprio. Se da un lato i vantaggi sotto il profilo della comodità sono innegabili, dall’altro le interazioni virtuali presentano alcune criticità. I problemi tecnici e le barriere comunicative imposte da uno schermo sono ben noti, ma l’uso dell’intelligenza artificiale sta introducendo altri aspetti che non conosciamo ancora bene.
L’intelligenza artificiale nelle assunzioni a distanza: alleata o nemica?
L’intelligenza artificiale (IA) può rappresentare un valido alleato per i reclutatori, soprattutto nelle fasi iniziali del processo di assunzione. Gli algoritmi permettono di risparmiare molto tempo effettuando una prima scrematura dei candidati, talvolta tra centinaia di candidature pervenute. Usata durante il colloquio, l’IA può svolgere un’analisi intelligente che va oltre le esperienze riportate nel curriculum e le competenze e individuando al contempo segnali non verbali che rivelano molti aspetti sulla personalità di un candidato e su come si inserirebbe nella cultura aziendale.
Per i candidati, gli strumenti basati sull’IA possono programmare i colloqui, rispondere a domande su questioni pratiche e fornire feedback in tempo reale, aiutandoli a orientarsi nella fase che precede il colloquio vero e proprio. Durante il colloquio, l’IA può dimostrarsi meno soggetta a pregiudizi rispetto agli intervistatori umani.
D’altro canto, l’IA è, naturalmente, ben lontana dalla perfezione e questo potrebbe portare le aziende a perdere validi candidati: persone adatte al ruolo potrebbero essere escluse già nelle fasi iniziali, prima ancora di arrivare a un’interazione con un selezionatore umano. Questo perché molte interfacce potrebbero non essere progettate per andare oltre determinati parametri. Ad esempio, i gesti delle mani o le pause naturali nel parlare possono essere interpretati erroneamente come segni di scarsa capacità comunicativa.
Alla luce di questi parametri, come puoi garantirti le migliori possibilità di successo nel tuo colloquio a distanza?
Consideralo un colloquio in presenza
Il principale «segreto» per affrontare con successo i colloqui a distanza è probabilmente quello di non considerarli tali. Ad esempio, il fatto che il colloquio con il reclutatore si svolga davanti a una webcam non significa che tu possa trascurare il tuo aspetto; quindi dedica del tempo per vestirti come se dovessi presentarti in ufficio per una giornata di lavoro.
Inoltre, informati il più possibile sull’azienda e sulla posizione per cui ti stai candidando e prepara con cura le tue risposte alle domande più frequenti dei colloqui. Prepara anche un elenco di domande da rivolgere al selezionatore: questo dimostrerà il tuo reale interesse per il ruolo.
Prova la tua attrezzatura tecnica
Non vi è niente di peggio che arrivare preparati in modo eccellente su tutto e poi dover affrontare un imprevisto tecnico. Per evitare questo problema, verifica in anticipo la velocità e la connessione a internet e assicurati che fotocamera e microfono funzionino correttamente. È anche una buona idea prendere dimestichezza con la piattaforma specifica che verrà utilizzata dal reclutatore. Può essere utile fare una chiamata di prova con un amico o a un familiare per testare tutto.
Preparati alla presenza dell’IA
Molte aziende scelgono di impiegare l’IA per la fase iniziale dei colloqui. Se il tuo primo contatto con il reclutatore avviene tramite una piattaforma basata sull’IA, presta particolare attenzione alla comunicazione, che deve essere chiara e concisa. Fai delle prove in anticipo per evitare esitazioni imbarazzanti, intercalari eccessivi o discorsi troppo vaghi. In questo tipo di interazioni contano molto il tono della voce, il ritmo e la sicurezza. Comportandoti come se avessi di fronte un reclutatore in carne e ossa: aumenterai così le tue possibilità di superare il filtro dell’IA e di accedere alle fasi successive della procedura di assunzione.
Sei interessato a scoprire come i reclutatori utilizzano effettivamente l’IA a loro vantaggio? Leggi il nostro articolo dal titolo Selezione e assunzione di talenti: quali miglioramenti l’IA può apportare.
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Dettagli
- Data di pubblicazione
- 11 settembre 2025
- Autori
- Autorità europea del lavoro | Direzione generale per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione
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