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EURES (EURopean Employment Services)
  • Articolo
  • 12 settembre 2024
  • Autorità europea del lavoro, Direzione generale per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione
  • 3 min di lettura

Selezione e assunzione di talenti: quali miglioramenti l’IA può apportare

Le tecnologie basate sull’intelligenza artificiale (IA) si sono introdotte nelle nostre vite, promettendo di farci usufruire di servizi migliori in tutti i settori, dall’assistenza sanitaria alle operazioni finanziarie, dalla gestione della casa agli acquisti. Ma come si comporta l’IA quando viene applicata alla selezione e assunzione di talenti?

How AI can improve the talent acquisition process

Sei a un colloquio di lavoro virtuale e la voce gentile e comprensiva dall’altra parte risponde prontamente a tutte le tue domande, ti dà gli spunti giusti per continuare la conversazione e sembra davvero «capirti». Ti verrebbe mai in mente che potresti stare parlando con... una chatbot? 

Questa è solo una sbirciatina nel futuro del settore della selezione e assunzione, una nuova era che non sembra essere troppo lontana.

L’IA sta rapidamente entrando a far parte dei normali processi di selezione e assunzione delle aziende. Uno sbalorditivo 70 % degli addetti al settore delle risorse umane in tutta Europa utilizza un qualche strumento basato sull’IA per la ricerca o la valutazione dei candidati, per cui tale approccio sembra avere dei vantaggi rispetto ai metodi tradizionali.

L’IA conversazionale, ad esempio, un sottoinsieme di tecnologie di IA in grado di simulare l’interazione orale umana, è uno degli strumenti più innovativi dell’arsenale di cui si dotano le organizzazioni che cercano di reperire, valutare e, in ultima analisi, assumere la persona più adatta a un posto di lavoro. E questi vantaggi non sono unilaterali in quanto anche i candidati possono vivere meglio, sotto diversi aspetti, l’esperienza della procedura di selezione. 

Durante la procedura di assunzione, l’IA può:

  • analizzare le tendenze del mercato e altre metriche, aiutando le aziende a valutare la disponibilità di talenti;
  • redigere in poco tempo descrizioni precise delle mansioni;
  • selezionare gli interlocutori di riferimento e «proporre» i posti di lavoro solo ai candidati più idonei, abbinando istantaneamente le competenze ai criteri dei posti stessi;
  • filtrare i richiedenti in base alle competenze e all’esperienza;
  • rispondere alle loro domande;
  • redigere domande su misura da porre al colloquio;
  • essere di aiuto nel programmare e/o condurre i colloqui;
  • fornire tutte le informazioni di cui i candidati selezionati hanno bisogno per inserirsi in azienda senza problemi.

Quali sono i vantaggi del ricorso all’IA nelle procedure di selezione e assunzione?

  • Efficienza e velocità: automatizzando il vaglio iniziale, i selezionatori possono risparmiare ore di lavoro sui CV per predisporre una rosa di candidati. Gli algoritmi dell’IA possono farsi carico di questo compito, individuando quasi istantaneamente i candidati più idonei.
  • Flessibilità della comunicazione: l’IA non è vincolata dagli orari convenzionali ed è disponibile a rispondere alle domande dei candidati in una fascia oraria molto più ampia, cosa che permette di trovare comode soluzioni sia per l’impresa sia per i candidati. 
  • Migliore valutazione del candidato: l’IA vaglia in modo intelligente guardando al di là del curriculum e delle competenze. È quindi in grado di individuare indizi non verbali che dicono molto sulla personalità di un candidato e su come si inserirebbe nella cultura aziendale.
  • Maggiore coinvolgimento del candidato: gli strumenti di IA sono in grado di rispondere a domande, programmare colloqui e fornire riscontri in tempo reale, aiutando in tal modo i candidati a destreggiarsi tra le ardue prove della procedura di selezione.

L’adozione dell’IA nelle procedure di selezione e assunzione presenta ancora molti aspetti da appianare. Conquistare la fiducia delle persone rimane un grosso ostacolo, in quanto molte di esse sono contrarie all’idea di un’interazione «non umana». Oltre a ciò vi è la questione etica della riservatezza dei dati e della trasparenza degli algoritmi. Ci si chiede infine se l’IA possa realmente funzionare in modo equo e imparziale. Poiché il modo in cui lavoriamo si sta evolvendo rapidamente, è certo che non dobbiamo perdere il treno dell’IA se vogliamo tenere il passo. Per fortuna, l’intelligenza umana non ha nessuna intenzione di rinunciare al suo biglietto di prima classe. 

 

Sei alla ricerca di una nuova opportunità di lavoro? Leggi il nostro articolo sui Cinque modi in cui l’intelligenza artificiale può esserti di aiuto nella ricerca di lavoro.

 

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