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La maggior parte di noi si è chiesta quale sia il confronto tra i nostri stipendi e quelli di altri paesi, e sono sorte molte discussioni su chi ha un tenore di vita più elevato e perché. I salari minimi forniscono una base per tali confronti, offrendo uno panoramica sulle condizioni del mercato del lavoro in ciascun paese.
Eurostat pubblica una relazione semestrale sui salari minimi che rispecchia la situazione al 1° gennaio e al 1° luglio di ogni anno. L’ultima relazione fornisce le cifre per il 2024, mettendo inoltre a confronto i 27 Stati membri dell’UE con la maggior parte dei paesi candidati (Turchia, Serbia, Montenegro, Albania, Macedonia del Nord, Moldova, Ucraina) e con gli Stati Uniti.
Salari minimi nell’Unione europea
Il salario minimo è definito come la retribuzione più bassa che un dipendente dovrebbe ricevere per il lavoro che presta. Nel 2018 circa 7 lavoratori su 10 che percepivano il salario minimo nell’UE hanno avuto difficoltà ad arrivare a fine mese. Inoltre, la percentuale di lavoratori che guadagnano solo il salario minimo è superiore al 10 % in diversi paesi europei.
Il principio 6 del pilastro europeo dei diritti sociali stabilisce chiaramente il diritto di ogni lavoratore dell’UE a salari minimi adeguati che garantiscano un livello di vita dignitoso. Le recenti crisi, come la pandemia di COVID-19 e la guerra in Ucraina, hanno innescato recessioni economiche che hanno colpito quasi tutti, ma in particolare i lavoratori a basso salario e altri gruppi socialmente vulnerabili. Nel 2022, quando l’inflazione ha raggiunto il livello più elevato, i salari minimi sono diminuiti nella maggior parte degli Stati membri. Tutto ciò ha ribadito l’impegno dell’UE a porre in essere misure di protezione.
Nell’UE esistono due forme di salari minimi: quelli statutari (applicabili per legge) e quelli concordati collettivamente (mediante accordi intersettoriali nazionali, tra organizzazioni sindacali e datori di lavoro). Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia, Italia e Svezia rientrano in quest’ultima categoria.
Variazioni dei salari minimi all’interno dell’UE
La relazione Eurostat del 2024 classifica i paesi in tre gruppi in base al salario minimo:
- salario minimo superiore a 1 500 EUR al mese (Lussemburgo, Irlanda, Paesi Bassi, Belgio, Germania, Francia);
- salario minimo compreso tra 1 000 EUR e 1 500 EUR al mese (Spagna, Slovenia); e
- salario minimo pari o inferiore a 1 000 EUR al mese (Cipro, Polonia, Grecia, Portogallo, Malta, Lituania, Croazia, Estonia, Cechia, Slovacchia, Romania, Lettonia, Ungheria, Bulgaria).
I salari minimi in tutti gli Stati membri vanno dal più basso (477 EUR) della Bulgaria al più elevato (2 571 EUR) del Lussemburgo.
Eurostat ha inoltre introdotto un’unità di valuta artificiale denominata «standard di potere d’acquisto» (SPA), che consente un confronto più equo sulla base delle differenze di livello dei prezzi tra i paesi. In termini di SPA, i gruppi indicati sopra sono stati leggermente modificati:
- salario minimo superiore a 1 250 SPA (Lussemburgo, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Francia, Irlanda, Polonia, Spagna, Slovenia);
- salario minimo compreso tra 1 000 e 1 250 SPA (Romania, Lituania, Grecia, Croazia, Cipro, Portogallo, Malta); e
- salario minimo inferiore a 1 000 SPA (Ungheria, Cechia, Slovacchia, Estonia, Lettonia, Bulgaria).
Anche in termini di SPA, la Bulgaria è ancora lo Stato membro all’estremità più bassa dello spettro (799 SPA), mentre il Lussemburgo mantiene la posizione più alta (1 912 SPA).
Per saperne di più, consulta la relazione di Eurostat con le statistiche sui salari minimi.
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Dettagli
- Data di pubblicazione
- 22 gennaio 2025
- Autori
- Autorità europea del lavoro | Direzione generale per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione
- Temi
- Notizie sul mercato del lavoro/notizie sulla mobilità
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