Che cos’è il lavoro mediante piattaforme digitali?
Il lavoro mediante piattaforme è una nuova modalità di organizzazione del lavoro retribuito tramite piattaforme digitali. I lavoratori di queste ultime possono accedervi online per offrire un’ampia varietà di servizi retribuiti. Tra gli esempi di tali piattaforme si annoverano Uber, Bolt e Upwork.
L’economia delle piattaforme ha molti vantaggi sia per i lavoratori sia per i consumatori. Grazie ai bassi requisiti d’ingresso e agli orari di lavoro flessibili, le piattaforme digitali consentono con maggiore facilità alle persone di diventare lavoratori autonomi e percepire un reddito indipendentemente dal loro stato sociale.
Secondo la Commissione europea, le entrate derivanti dall’economia delle piattaforme nel 2020 nell’UE sono state stimate ad almeno 20 miliardi di EUR. Nella sola UE vi sono più di 500 piattaforme di lavoro digitali che raggruppano più di 28 milioni di lavoratori.
Quali sono alcune delle sfide che devono affrontare i lavoratori delle piattaforme digitali?
I lavoratori di tali piattaforme sono quasi sempre inquadrati da queste ultime come lavoratori autonomi. Nella maggior parte dei sistemi giuridici europei, ciò significa che non hanno accesso, o hanno un accesso limitato, alla protezione del lavoro, quali i diritti di contrattazione collettiva, la tutela della salute e della sicurezza, nonché i regimi di previdenza sociale.
In aggiunta, il lavoro e il reddito sono spesso imprevedibili e determinati da algoritmi non controllabili dai lavoratori. Le condizioni di lavoro variano a seconda del tipo di piattaforma, della natura delle mansioni e del livello di competenze richieste per il loro svolgimento.
La direttiva dell’UE relativa al miglioramento delle condizioni di lavoro nel lavoro mediante piattaforme digitali
Nel dicembre 2021, la Commissione europea ha proposto una direttiva per migliorare le condizioni del lavoro mediante piattaforme digitali. Tale proposta enumera criteri per determinare se la piattaforma è un datore di lavoro. Se la piattaforma soddisfa i criteri necessari, si presume che, dal punto di vista giuridico, sia un datore di lavoro. In seguito alla predetta proposta, si stima che un numero di persone compreso tra 1,7 e 4,1 milioni potrebbe essere riclassificato come lavoratore subordinato. Altre persone potrebbero diventare dei veri e propri lavoratori autonomi, in quanto alcune piattaforme potrebbero adeguare i modelli di business.
Per i lavoratori delle piattaforme digitali, la riclassificazione come lavoratore subordinato implicherà l’accesso a:
- periodi di riposo e ferie retribuite;
- almeno la retribuzione minima nazionale o settoriale (se del caso);
- tutela della sicurezza e della salute;
- prestazioni di disoccupazione, malattia e assistenza sanitaria;
- congedo parentale;
- diritti pensionistici;
- prestazioni relative agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali.
La proposta di direttiva della Commissione mira inoltre a incrementare la trasparenza per quanto riguarda l’uso di algoritmi da parte delle piattaforme, assicurando il monitoraggio umano e il diritto di impugnare le decisioni automatizzate.
Le autorità nazionali spesso hanno difficoltà nell’accesso ai dati relativi alle piattaforme e alle persone che vi lavorano. La proposta della Commissione intende rendere più trasparente l’attività delle piattaforme, chiarendo gli obblighi esistenti di dichiarare l’attività lavorativa alle autorità nazionali. La nuova normativa imporrà alle piattaforme di mettere a disposizione delle autorità nazionali alcune informazioni in merito alle attività svolte e alle persone che vi lavorano.
Altre risorse sui diritti dei lavoratori delle piattaforme digitali
Iniziative dell’economia delle piattaforme: questo archivio web di Eurofound raccoglie un’ampia gamma di iniziative nazionali relative all’economia delle piattaforme. Puoi utilizzare il sistema di filtraggio per svolgere una ricerca specifica per paese.
Iniziative per migliorare le condizioni per i lavoratori delle piattaforme digitali: obiettivi, metodi, punti di forza e di debolezza. Questa relazione di Eurofound valuta alcune delle iniziative negli Stati membri volte ad affrontare gli aspetti negativi del lavoro mediante piattaforme digitali e formula raccomandazioni per ulteriori azioni.
Domande e risposte: migliorare le condizioni di lavoro nel lavoro mediante piattaforme digitali. La Commissione europea risponde alle domande più frequenti sull’economia delle piattaforme e fornisce maggiori informazioni sulla proposta di direttiva e link alle risorse.
Il lavoro mediante piattaforme digitali è solo una delle opzioni a disposizione dei giovani in cerca di lavoro per iniziare il loro percorso professionale. Consulta questo articolo per saperne di più sulle opportunità di tirocinio disponibili per i giovani nell’UE.
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Dettagli
- Data di pubblicazione
- 17 marzo 2022
- Autori
- Autorità europea del lavoro | Direzione generale per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione
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