
La maggior parte di noi ricorda a malapena il momento in cui disporre di un conto bancario era facoltativo. Al giorno d’oggi, non ci sogneremmo mai di nascondere i nostri sudati risparmi in uno spazio fisico, sperando che rimangano al sicuro. Avere un conto in una banca affidabile non è un problema, e il modo in cui le operazioni bancarie si sono evolute nel corso degli anni ha reso la nostra vita molto più semplice.
Quando ti trasferisci all’estero per lavoro, e a meno che il tuo contratto – e quindi il tuo soggiorno – non sia di breve durata, il tuo datore di lavoro ti chiederà di avere un conto presso una banca locale, dove verranno accreditati gli emolumenti.
Disporre di un conto bancario locale potrebbe avere senso anche per altri motivi. Se decidi di utilizzare il tuo conto nazionale all’estero, la tua banca ti addebiterà la stessa tariffa per i pagamenti in euro in tutta l’UE come per le transazioni nazionali equivalenti. Tuttavia, potrebbero chiederti di pagare una commissione di conversione valutaria per le transazioni tramite carte in valute dell’UE diverse dall’euro. Pertanto, se ti trasferisci in uno Stato membro non appartenente all’area dell’euro, l’apertura di un conto bancario locale ti garantirà di non sprecare denaro su tali commissioni.
Infine, avere un conto locale ti aiuterà ad acquisire referenze creditizie nel nuovo paese, il che ti tornerà utile se in futuro deciderai di chiedere un prestito o di ottenere un mutuo. Inoltre, ti permetterà di sfruttare i sistemi di pagamento online unici per ogni paese, ad esempio iDEAL nei Paesi Bassi, a cui non avresti accesso con un conto non locale.
Una lista di controllo per aprire un conto nel tuo nuovo paese di residenza
- Prima di trasferirti, contatta la tua banca attuale per sapere se ha filiali all’estero e/o se offre servizi di conto corrente internazionale. Molte grandi istituzioni finanziarie offrono soluzioni bancarie internazionali (ad esempio HSBC, CitiGroup, Barclays). Se sei già correntista di una banca con una presenza globale, potresti essere in grado di saltare molti dei passaggi burocratici che accompagnano l’apertura di un nuovo conto.
- Quale banca scegliere? In molti casi, la banca attraverso cui sarà canalizzato lo stipendio sarà predeterminata dal tuo datore di lavoro. Se sei libero di scegliere, prendi in considerazione i seguenti aspetti: se la banca ha una filiale in una posizione per te comoda, ove potresti dover recarti di persona al tuo arrivo, o meno; un’ampia rete di sportelli bancomat; un sistema di online banking semplice e un’assistenza clienti dedicata.
- Al momento in cui contatti la banca che hai scelto, informati sui documenti necessari per aprire un nuovo conto. Le norme in materia possono variare da un paese all’altro; in Grecia, ad esempio, i regolamenti locali prevedono che per aprire un conto bancario presso una banca greca sia necessaria una prova dell’identità, del reddito e dei dati fiscali, dell’indirizzo e dell’occupazione. Un consulente EURES ti guiderà su quali tipi di regole si applicano nel tuo nuovo paese.
Mantenere aperto il conto nel paese d’origine
Anche se sei certo di non farvi ritorno nel prossimo futuro, potrebbe essere una buona idea mantenere attivo il tuo conto corrente, anche solo per un certo periodo di tempo dopo il trasferimento. Tra i motivi si annoverano il fatto di rimanere un residente ai fini fiscali nel tuo paese d’origine, il che potrebbe comportare transazioni bancarie, somme dovute da un ex datore di lavoro che potrebbero richiedere mesi per essere elaborate, così come il mantenimento di un conto locale da utilizzare come visitatore, per comodità.
Se decidi di mantenere il tuo conto bancario nel paese d’origine, assicurati di comunicare alla banca il tuo nuovo indirizzo, per una migliore protezione dei tuoi dati sensibili. Inoltre, cerca di effettuare di tanto in tanto transazioni di minore entità tramite quel conto, per evitare che venga bloccato a causa dell’inattività.
I consulenti EURES sono sempre a disposizione per assisterti nel processo di trasferimento all’estero, rispondendo a domande relative all’occupazione e fornendo indicazioni pratiche sulla vita quotidiana in un nuovo paese, come la ricerca di un alloggio.
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- Data di pubblicazione
- 28 febbraio 2025
- Autori
- Autorità europea del lavoro | Direzione generale per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione
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