Trasferirsi all’estero è stata una decisione importante per Nerea e per la sua famiglia, ma la giovane spagnola ha potuto contare in ogni momento sul sostegno fornito dal progetto Il tuo primo lavoro EURES (YfEj).
«Mio padre è un artigiano ma da tempo è disoccupato», spiega Nerea. «Mia madre ha lavorato in un hotel fino a due anni fa, poi ha perso il lavoro e da allora è disoccupata: i soldi che entrano in casa sono davvero pochi».
Dopo la scuola secondaria, Nerea si è formata come operatrice specializzata nell’assistenza a persone non autosufficienti. Pur sapendo che le opportunità professionali offerte da questa qualifica non erano particolarmente buone, le piaceva il lavoro e lo trovava gratificante.
«Ho fatto domanda in case di ricovero per persone anziane e istituti per persone con disabilità ma non riuscivo a ottenere neanche un colloquio», racconta Nerea. «La maggior parte dei diplomati della mia scuola lavora nell’assistenza privata o domiciliare, ma lì si guadagna davvero poco e non volevo essere la terza persona disoccupata della mia famiglia».
Nerea ha saputo dell’esistenza del programma YfEj attraverso la scuola. L’istituto di lingue più vicino che collaborava con il datore di lavoro tedesco, il fornitore di servizi sociali Arbeiterwohlfahrt (AWO), era ad Alicante, che dista 170 km da Valencia, città di Nerea. Mettendo a frutto qualche consiglio pratico e grazie al sostegno finanziario fornito da EURES, Nerea ha ottenuto un posto nel progetto.
«La mia famiglia ha appoggiato la mia decisione, ma non è stato facile», racconta Nerea. «Durante il corso di tedesco ad Alicante ho dovuto prendere in affitto una camera e ho avuto bisogno di un po’ di denaro per vivere. I miei genitori mi hanno dato quello che mi serviva. Adesso, non voglio più dipendere da loro. Questa è la mia motivazione principale. Il progetto con l’AWO è proprio quello che ci voleva per me. Voglio crescere professionalmente, e lì lo posso fare. E se posso lavorare e guadagnare abbastanza per mantenermi, ancora meglio».
Nerea oggi si gode la sua nuova vita e le sfide che sta affrontando. «Mi piace lavorare all’AWO e mi interessa imparare una nuova lingua e conoscere una nuova cultura. Ma la cosa più importante è che sono indipendente e mi mantengo da sola».
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Dettagli
- Data di pubblicazione
- 8 luglio 2018
- Autori
- Autorità europea del lavoro | Direzione generale per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione
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